KILOMETRO 52
Benvenuti a tutti, questo è un blog creato per documentarvi riguardante un progetto monitorato dalle classi 3^AS e 4^AS del liceo scientifico di Porto Torres. Il gruppo è formato da 24 partecipanti ognuno dei quali ha un ruolo: Laura Piras e Matteo Manca saranno i Project Manager, ovvero i capi gruppo, Lorenzo Delfino, Elena Marangoni, Cristina Faedda e Rita Carboni si occuperanno delle fotografie; Emma Cadeddu, Iris Ascione, Sara Coghene ed Eleonora Spiga si occuperanno dei social media; Francesco Puledda, Luca Tilocca e Nello Basso faranno il logo come designers; Roberto Norcia e Giulia Masia saranno i blogger; Debora Milanovic e Giada Rubiu saranno le storytellers ed infine Gabriele Abozzi, Arnaldo Mannu, Alessandro Bonomo e Alessandro Sanna saranno i nostri analisti.
Durante la prima lezione abbiamo sostenuto un incontro con la dottoressa Alessandra Arru, la quale ci ha spiegato cosa siano i fondi europei e come questi siano impiegati nel finanziamento di progetti nazionali, quali costruzione di strade, metropolitane o l’acquisto di mezzi di trasporto pubblici. Siamo stati divisi in due gruppi, 3^AS con 4^AS, 3^BS con 4^BS.Per iniziare, abbiamo scelto alcuni possibili proggetti da monitorare; successivamente abbiamo eliminato quelli che meno ci incuriosivano, scegliendo, infine, quello che per noi era il migliore, riguardante l’habitat dell’Asinara. E, in modo da identificarci meglio è stato chiesto a ciascun gruppo di scegliere un nome: noi, abbiamo scelto di chiamarci kilometro 52; proprio perché, la superficie dell'isola è di 52km/q. La dottoressa ci ha spiegato che, durante il nostro percorso iniziale di “Alternanza Scuola Lavoro”, faremo parte dell’iniziativa “A Scuola di Opencoesione” (ASOC). In seguito, abbiamo dato un compito ad ogni membro del gruppo. Per svolgere al meglio il nostro lavoro ci recheremo all’Asinara, così da poter vedere con i nostri occhi quello di cui andremo ad occuparci, e per monitorarne i cosiddetti risultati, che i direttori del lavoro hanno detto di aver ottenuto. Inoltre, essendo un progetto pubblico, abbiamo il diritto di poterne vedere gli atti, così da capire meglio il modo in cui hanno svolto i lavori.
Per ora, abbiamo sviluppato questi semplici punti. Alla prossima occasione ci daremo da fare.
L’Asinara, per dimensioni la seconda isola sarda dopo San’Antioco, presenta una forma stretta, allungata in senso Nord-Sud con un andamento della linea costiera molto frastagliata, indice di una notevole varietà di habitat.
L’Isola presenta una situazione storica, ambientale e giuridica estremamente singolare. La natura si e potuta conservare grazie ad un susseguirsi di eventi che le fecero assumere il nome poco accattivante di Isola del Diavolo: è stata una Stazione Sanitaria di quarantena, un campo di prigionia nella prima guerra mondiale ed uno dei principali supercarceri italiani durante il periodo del terrorismo degli anni ‘70 e nella lotta contro la delinquenza organizzata sino all’istituzione del Parco. Questo isolamento, ha provocato la nascita del fascino e del mistero dell’Isola e conservazione di alcune aree integre rendendola un patrimonio di inestimabile valore a livello internazionale. Il clima dell’isola è quello tipico mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e secche.
Le specie e sottospecie vegetali sono circa 700. Le famiglie numericamente più rappresentate sono le composite, le leguminose e le graminacee rappresentanti circa la metà della flora spontanea dell’isola. Anche la fauna ha subito negli ultimi decenni profonde modificazioni. Nell’isola oggi sono segnalate oltre 80 specie di alle classi degli anfibi, rettili, uccelli e mammiferi.
Fra le entità endemiche possono essere ricordate la luscengola, un rettile squamato, la lepre sarda e la crocidura rossiccia, fra le specie sardo-corse la piccola lucertola algiroide nano, il barbagianni di Sardegna, lo scricciolo, il pigliamosche e lo zigolo nero, nella sottospecie sarda, il quercino e il muflone crocidura rossiccia
barbagianni di Sardegna
Per quanto riguarda il loro status di conservazione possono essere segnalate:
* tre specie vulnerabili: uccello delle tempeste, gabbiano corso e sterna comune;
* due specie a status indeterminato: berta maggiore e berta minore;
* sette specie rare: muflone, algiroide nano, lepre sarda, testuggine comune, tarantolino, falco pellegrino, cormorano dal ciuffo;
* tre insufficientemente conosciute: discoglosso sardo, pernice sarda e gazza.
L’Area Marina Protetta, istituita nel 2002, circonda l’isola con un’estensione di circa 108 km quadrati, mentre l’area terrestre dal 1997: in quell’anno fu disposta, con decreto del Ministro dell’ambiente, una perimetrazione provvisoria del Parco nazionale dell’Asinara, costituito definitivamente nel 2002.
L’area marina è suddivisa in tre zone: A di riserva integrale; una zona B, di riserva generale; una zona C, di riserva parziale. Le zone “A”, sottoposte alle misure di salvaguardia più severe, sono localizzate in tre aree: nel tratto di mare compreso tra Punta dello Scorno e Punta del Porco, nel tratto di mare compreso tra Punta l’Arroccu e Punta Galetta e nel tratto di mare compreso tra Punta Pedra Bianca e Punta Agnadda. Queste zone di riserva integrale coprono circa il 5% dell’intera area protetta. La zona “B”, di riserva generale, circonda completamente l’isola e le tre zone “A”, coprendo il 65% dell’AMP. La zona “C”, vale a dire l’area marina di riserva parziale, comprende una stretta fascia di mare delimitata all’esterno dal perimetro dell’AMP e confinante, verso l’interno, con la zona “B”, coprendo circa il 30% dell’AMP.
Il mare cristallino dell’Asinara